Un progetto grafico essenziale e diretto, con un linguaggio asciutto, contemporaneo e d’impatto
Banksy non si racconta. Si affronta. Si affronta il suo anonimato, il suo linguaggio sovversivo, la sua capacità di comunicare sottraendo. Per la mostra di MARF (Mostre d’Arte Fondazione Teatro Garibaldi) all’ex Convento del Carmine di Modica, abbiamo scelto di lavorare per sottrazione: niente fronzoli, nessun filtro, solo segni netti e impatto immediato.
Un linguaggio visivo deciso, diretto, senza concessioni. Lettere oversize che invadono lo spazio come manifesti militanti. Una palette essenziale fatta di bianco, azzurro e nero accompagna linee che sembrano proseguire il gesto fissato nell’opera. Il risultato è una composizione asciutta, frontale, apparentemente statica ma ricca di movimento.
Nel catalogo questa scelta stilistica trova un'ulteriore esplorazione, in un contrasto tra la superficie opaca dalla texture fine e gli elementi stampati a tinte piatte. Il titolo in lamina metallica a caldo, luminoso e riflettente, insieme alla figura serigrafica dal tratto netto, definisce così una copertina essenziale, tattile e di forte impatto visivo.
Proprio come l’arte di Banksy. Una creatività che non cerca l’approvazione. E che per questo arriva dritta al punto.
